Il Cosmo la Natura e le Discipline evolutive

   4 OPERE ALLA RICERCA DELL' ES

                                                                                                                                                                                                                                           di Alberto Crescitelli

RELAZIONE PRESENTATA AL VI CONVEGNO DI STUDI ASTROLOGICI RICERCA '90 - VICO EQUENSE 4,5,6 GIUGNO 1999


   Spesso vagando per gallerie d'arte, mi è capitato d'incontrare artisti ed ascoltare indirettamente e talvolta direttamente le spiegazioni di ciò che le loro Opere significano e comunicano. Non di rado invero ho riscontrato che le spiegazioni che davano riguardavano solo gli aspetti marginali e superficiali delle opere; le origini della verve creativa proiettata sulla tela, ed ovviamente i processi psichici che la generano, il più delle volte insomma non sono conosciuti né tantomeno elaborati dall'autore. Vi è quindi una sorta di dissociazione tra le potenzialità vere, forti e profonde della personalità e quelle appartenenti all'identità della coscienza ordinaria o comune, dell'individuo. Non di rado, poi, mi è capitato di osservare opere enigmatiche e fascinose prodotte paradossalmente da personalità diurne - direi "modello standard" alquanto scialbe e non formate: di quelle  che  magari intitolano l'opera "Volo di gabbiani", "Nudo", "Il pescatore"…
   Qualche anno fa, ricordo ebbi modo di osservare un'opera molto interessante il cui titolo era "Carnevale". Il soggetto era una donna seminuda distesa, con il busto sorretto dal gomito, che con la mano reggeva una maschera veneziana (quella con il bastoncino). L'atmosfera surreale dello sfondo, ed i colori dell'incarnato - originalissimi - ne facevano, insieme all'intensità libidica espressa dalle sinuosità del corpo ben proporzionato, un capolavoro descrittivo delle forze misteriche femminili… Eppure, l'autrice descriveva ad un'amica (io origliavo ad un metro di distanza),  solo la propria abilità nel dipingere il tulle trasparente, ed insisteva col carnevale…("sono stata al carnevale di Venezia e mi sono ricordata di una ragazza che era vestita e truccata proprio così!")…
Ed ancora, in altre occasioni - più d'una - mi è capitato di assistere all'imbarazzo degli artisti che percorrono le varie correnti dell'astrattismo alla domanda: qual'è il significato di quest'opera? Cosa... significa per te? 

Nella maggioranza dei casi la risposta che ho ricevuto o sentito è stata: "Quello che vuoi, quello che vuoi e puoi vederci… Io l'ho intitolata Gli antri della notte… e c'è chi vi ha intravisto genitali femminili, chi la ricerca della luce interiore"...
   Diventa ovvio a questo punto, che anche se l'artista non ha raggiunto un'adeguata maturità evolutiva, comunque si evidenziano in egli potenzialità sia latenti che inconsce di comprensione, evoluzione ed affermazione del
trascendente. Insomma - oggi - dopo la rivoluzione freudiana ed einsteniana, l'arte, che nel Rinascimento e nell'epoca barocca mostrò il suo volto sacrificale e disciplinare, si è trasformata in un nuovo e potente mezzo d'introspezione: un Mercurio alato pronto ad essere strumento e principio di comunicazione con le sfere profonde dell'inconscio; e di interconnessione con la realtà quantica dell'Universo. 


"Tutte queste case qui intorno una volta erano solo fantasie.

Tutto ciò che si fa qui, tutto questo, ogni singola cosa, è 
cominciato con una fantasia, e la fantasia è una vera e
 propria realtà, non bisogna dimenticarlo;essa non è un nulla,
 e pur non essendo naturalmente tangibile è pur sempre un fatto.
 Dunque la fantasia è una forma di energia, anche se non 
la possiamo misurare;allo stesso modo del trattato
                       di Versailles o di avvenimenti del genere." (1).                                                                                  
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"La persona è un complesso sistema di comportamento,

in parte dettato dalla società, in parte dalle aspettative
e dai desideri che ciascuno coltiva in sé.
Ma questa non è certamente la vera personalità, anche
se di fatto la gente ci assicura che si tratta
di comportamenti autentici e sinceri" (2)

                                                            Carl Gustav Jung

Ogni artista/uomo, proietta, comunica, e di conseguenza desidera essere compreso tramite il suo Rorschach personale, che si manifesta - consapevolmente o meno - attraverso le capacità creative d'ogni tipo e livello; la manifestazione dell'individualità creativa si rivela allora - in quest'epoca - tramite un linguaggio simbolico personale pregno di archetipi enigmatici, in cui si riflette la Forma Universale il Grande Archeo.

   Nei miei scritti precedenti ho compiuto alcune riflessioni riguardo l'estetica della psiche, ovvero i "nostri" colori, gli angoli prospettici che si confanno a noi, e che non solo sono visibili nelle nostre espressioni creative ed artistiche, ma anche nel modo di abbigliarci, di arredare la nostra casa, negli oggetti con cui amiamo circondarci e via dicendo. Ed ho argomentato sul modello ripetitivo delle strutture geometriche formate dagli aspetti, che tendono ad essere il modello ripetitivo di costruzione estetica... Ma ora seguitemi: seguitemi in questo viaggio alla ricerca dell'Es… 

   La natura ha una sua matrice geometrico-aritmetica, individuata da Leonardo Fibonacci, insigne matematico medievale, il quale si accorse che le piante hanno un particolare ordine di sequenza nella loro crescita, in cui ogni numero eccetto il primo (1) è la somma dei due precedenti. La successione è 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233 e così via, e il rapporto tra i numeri vicini tende al cosiddetto "numero aureo": 1,618. Questa particolare proporzione permea ogni aspetto dell'Universo, dalle minuscole conchiglie alle galassie, generando la famosa spirale senza specifico punto di partenza (Fig. 1).
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Fig.1

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In effetti, il noumeno, l'origine della sequenza proporzionale che pervade il nostro sistema solare, è visibile nella concertazione in toto del cammino sidereo del Sistema stesso. Tant'è che perfino il DNA la utilizza come mezzo di veicolazione per le informazioni genetiche (figuriamoci se il sistema solare non è in risonanza e sincronia con una sequenza aurea (oro/sole)… e naturalmente con la spirale elicoidale del DNA!). (Fig.2) 
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Fig.2

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 Il Sole, che viaggia a circa 150 km al secondo, trascina nell'orbita galattica che completa in 250 milioni d'anni (fig. 3) il suo stormo planetario, sviluppando così la sua 'personale' spirale aurea . Quest'ultima dunque è la chiave della vita universale su cui poggia ogni forma di vita: dalla più primitiva ed arcaica alla più evoluta.

"Non sappiamo darci ragione del perché alcuni rospi o pesci si permettano di avere

 nei loro nuclei 25 o 50 volte più DNA di noi uomini, e dobbiamo ammettere, che, per quanto
 riguarda la quantità di DNA, l'uomo avrebbe potuto tranquillamente comparire nell'antico 
 Cambriano, oltre mezzo miliardo di anni fa... Che cosa rappresenti questa enorme ridondanza di DNA
 negli eucarioti è ancora un mistero. Certamente non costituisce in massa informazione genetica, e solo
 in minuscola parte può portare dell'informazione supplementare; essa è formata in gran parte da sequenze ripetitive, 
cioè da geni ripetuti centinaia o anche migliaia di volte, in altra parte da
 "spaziatori" tra geni o anche entro i geni, e può variare senza modificare funzioni e forme". (4)

   Sequenze ripetitive che sono in risonanza con ogni piano evolutivo del Bios, la vita.
Riflettiamo: se il cammino orbitale del Sole genera nella sua totalità una Spirale Aurea (Fig.3), all'interno di questa, scandite nel tempo relativo alla Terra e al nostro sistema planetario (e non al tempo orbitale galattico del Sole), troviamo il piano dell'eclittica e le geometrie vettoriali, ossia gli aspetti (Fig.4), ed infine giungendo al nostro pianeta - ed al nostro punto d'osservazione* - troviamo ancora il Meridiano Primo (che genera la misurazione del Tempo Universale, UT) e le conseguenziali sfere locali apparenti (Fig.5) che intercettano - tramite i propri punti sensibili o campi angolari - i valori d'irraggiamento planetari salienti (postulandone così le dominanti ed i campi di rilascio) in un determinato momento nel tempo.
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                                               fig.3

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                                                  fig.4

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* Noi, conoscitori del campo, ovvero della sfera locale apparente
 e della Sfera Celeste; che generiamo e siamo un punto cosciente
 "testimone" del tempo, e che produciamo sistemi
 di "riferimento": il Primo verticale, lo Zenith e il Nadir (N. d. A.).
Così facendo, otteniamo tre valori di determinazione qualitativa con cui si esprime l'energia vitale in tutte le forme biologiche e relativi livelli di coscienza ad esse inerenti. Le forme di vita in cui sono palesemente visibili i tratti di costruzione genetica che riproducono il modello a Spirale Aurea, manifestano un alto grado di passività, quasi mancanza di deambulazione (il mondo vegetale, i molluschi, i crostacei…). Queste mancano nella loro morfologia strutturale quasi del tutto di "angolazioni" geometriche. Infatti, non hanno una superficie piana d'azione, e per loro natura non riconoscono né il sopra o il sotto, né l'avanti o il dietro (Fig.6). 
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Fig. 6


Osserviamo invece in animali più evoluti (Fig.7), come la morfologia strutturale possieda una conformazione geometrica decisamente più marcata; rappresentata in summa dal volto e dal cranio che
racchiudono in essi tutti i sensi, e che a loro volta si proiettano poi come matrici di costruzione degli organi d'azione e deambulazione.
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"…Voi sapete che io credo ad un'influenza cosmica dissimmetrica che presiede naturalmente
 e costantemente all'organizzazione molecolare dei principi immediati essenziali alla vita; 
di conseguenza le specie dei regni della vita nella loro struttura, 
 nella loro forma, nella disposizione dei tessuti, sono in relazione all'Universo."
                                                                                                                                                                  Louis Pasteur, Lettera del 4 aprile 1871
                                                                                                                                                                                            al suo amico Raulin

   Nel leone africano, ad esempio, è visibile quanto esso sia ancora fortemente marcato dalla spirale sia nella conformazione del cranio che degli organi sensoriali; ma nonostante ciò vi è una conquista: la
geometria piana, il piano dell'orizzonte (l'Ascendente), che nella tradizione rappresenta l'aspetto esteriore, l'arma e lo strumento degli ideali: il corpo, la concezione fisica e materiale dell'esistenza.
Ma il leone è consapevole di essere su di un'enorme sfera?
No.
E' consapevole del sorgere del Sole e della Luna?
No.
Esso è il Sole, esso è la Luna… Non vi sono in lui processi d'individuazione, partecipando infine alla vita, sul piano esistenziale, solo in funzione degli equilibri primitivi degli ecosistemi.
E giungiamo, adesso, in questo breve viaggio alla ricerca dell'
Es, cominciato dal cammino sidereo del nostro Sole, dopo aver attraversato le configurazioni geometrico-organiche vettoriali del sistema solare, alla sfera locale apparente, e di conseguenza, alla forma umana.
   Qui sembrano scomparire tutti i principi che governano i sistemi inferiori d'organizzazione del
bios… Non è più visibile di primo acchito - come nelle specie meno evolute - l'azione conformatrice del cammino sidereo del Sole.
Manifestando invece, grazie alla sua posizione eretta, una spiccata predisposizione ad erigere (
geometria solida)…Opere! Opere che rappresentano - e rappresenteranno - l'affermazione dei suoi ideali nel tempo: il Medio Cielo, il Primo Verticale… grazie all'arte naturale evolutiva, pur sempre istintiva, della geometria piana e solida (Fig. 8).
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fig. 8

Ma per carpire ora qualche segreto della natura umana, rivolgiamo la nostra attenzione su come Leonardo da Vinci raffigurò, in uno dei suoi studi più famosi, le proporzioni del corpo umano (Fig.9).
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   Nei grafici potete osservare come si ottiene, tramite la sequenza aurea, la spirale senza punto di partenza, e come, sovrapponendo quest'ultima al disegno di Leonardo - dividendo così perfettamente il corpo a metà (ricordiamo qui che i filamenti a doppia elica del DNA sono due, come le parti a specchio del corpo) - la spirale vada ad intersecare la gamba ed il braccio contenuti nella sfera; ed il rettangolo si allinei ai piedi, all'ombelico, alla testa ed al braccio contenuti nel quadrato.
Ma per dar vita, volume (
tridimensionalità) e tempo* a questo studio, trasformiamo il disegno di Leonardo in una trottola, e imitando il movimento degli astri, facciamola girare su sé stessa osservando cosa accade: si manifesta… il prisma triangolare! (Fig.10 e 12)
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fig. 10




*Le tre dimensioni spaziali più 

il fattore tempo danno vita al 
concetto del cronotopo einsteniano 
quadridimensionale... concetti 
già presenti migliaia d'anni fà nella
 disciplina astrologica, a quanto pare. (N. d. A.)



Proviamo poi a compiere la stessa operazione (fig. 11) con il nostro leone dalla coscienza bidimensionale (non fatevi ingannare dall'effetto ottico: rappresenta il leone visto dall'alto): otteniamo, facendolo roteare, solo… un
cerchio piano.
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fig. 11

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Ma rieccolo questo 
Homo Sapiens, il cui archeo ancestrale (assimilabile al percorso di un anno precessionale - (fig.12), e che è identificato con la razza Cro-magnon che apparve circa 30.000 anni fa. Il suo scheletro possedeva tutte le caratteristiche di quello attuale, compreso il cranio voluminoso
   Così, solo tramite la forma umana si realizza in natura il terzo asse di riferimento nello spazio, e - di conseguenza - la consapevolezza del tempo: lo Zenit ed il Nadir, che rappresentano, invero, proprio il senso del Sé: l'Io osservo, il Primo verticale, il meridiano dell'osservatore. Ma in verità cosa osserva, questo eclettico osservatore?
   La sfera locale e la Forma Universale: il Grande Archeo.
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fig. 13






"La più bella sensazione è il lato misterioso della vita. E' il sentimento profondo che si trova sempre nella culla dell'arte e della scienza pura. Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa, è per così dire morto; i suoi occhi sono spenti. L'impressione del misterioso, sia pure misto a timore, ha suscitato, tra l'altro, la religione. Sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, conoscere la manifestazione dell'intelletto più profondo e della bellezza più luminosa, che sono accessibili alla nostra ragione solo nelle forme più primitive, questa conoscenza e questo sentimento, ecco la vera devozione: In questo

senso e soltanto in questo senso, io sono fra gli uomini più religiosi".         
                                                                                   Albert Einstein   

Compiamo allora qualche riflessione sulla sfera locale celeste, che è semplicemente l'approccio sensoriale e dunque tangibile alla macro sfera planetaria "Terra" (Fig.13).
   La tradizione ci ha tramandato quattro campi angolari che indicano in effetti i punti di massimo e minimo irraggiamento solare (Medio Cielo e Fondo Cielo), e di nascita e tramonto del Sole (Ascendente e Discendente) in una sfera locale apparente. (rivedi Fig.10)
Questi ultimi due punti della sfera locale (
Est ed Ovest), come sperimentiamo nell'arco delle 24 ore, solo in due momenti del giorno - all'alba ed al tramonto - s'incontrano con la linea di demarcazione tra giorno e notte. La ricerca e l'osservazione hanno dimostrato l'influenza favorevole o sfavorevole, ed invero il più delle volte, l'azione dominante di un pianeta nelle vicinanze di questo asse (Asc/Disc). Allora mi sono posto la seguente domanda: perché la sfera locale attrae/riceve con enorme facilitazione in questi due punti, così apparentemente uguali agli altri (N/O, S/O, S, S/E, N/E, N) l'irraggiamento di un Astro? (fig.14)
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fig. 14

   Perché quella zona (ove sorge e tramonta il Sole), quel colorito rossastro (fig.13) che noi vediamo all'alba ed al tramonto… è l'Asse della Magnetosfera; e poiché queste due direzioni della sfera locale (Est/Ovest) intercettano naturalmente il suo asse, ossia si "connettono" nell'arco di una rotazione con esso, queste si qualificano nello spazio-tempo come punti sensibili, in risonanza: infatti al loro connettersi qualsiasi sfera locale regola il ritmo della veglia e del sonno (realtà - sogno). Inoltre a mio avviso, sono sicuramente in risonanza con l'afelio ed il perielio del nostro pianeta (questi a loro volta scandiscono il ritmo sonno/veglia della natura, le stagioni)... Così, quando una forza arcaica, una memoria della natura, una risonanza dell'istintualità primordiale, in altre parole un eco dell'Universo focalizzato in un astro, è intercettato o intercetta queste direzioni sensibili, ottiene una dominanza non percepibile ai nostri sensi nella sfera locale, risuonando però su quei ceppi genetici familiari che possiedono quella determinata banda ricevente, o magnetismo sincronico (definibile come "naturale rapporto del bios ad un determinato tempo"), facendo sì che, al momento del primo respiro dell'erede, il Grande Archeo presenzi con i suoi coloriti astrali… nell'Opera!

   E proprio come un pittore dona con gli ultimi ritocchi i punti luce dominanti nel suo quadro, l'Archeo supremo posiziona sulla tela stellata i "governi astrali". Opera in cui infonde Tutto Sé stesso... L'Arte naturale dell'uomo, la verve creativa che soggiace in lui, condivide allora con l'Archeo supremo ogni attimo del continuo creare, tra tempo e non-tempo: in un Universo in perenne mutazione governato da leggi immutabili. 

   Fatte queste premesse, ora osserviamo all'opera la creatività della natura che si traspone nell'estro artistico attraverso l'Arte di Antonio Pettinicchi, artista molisano; notiamo come in una proiezione creativa in cui è visibile il modo personale ed unico di elaborare sia la realtà che la propria dimensione onirica, sia presente la spirale aurea che tutto pervade. Sfortunatamente però, non sono in possesso dei riferimenti temporali della nascita di Antonio Pettinicchi, e quindi queste sue quattro opere sono… alla ricerca dell'Es… D'altronde visto l'indirizzo di questo scritto, non è strettamente necessario, in quanto la sua Arte è pregna d'intensa istintività, e volendone riconoscere gli archetipi dominanti, possiamo rifarci alle parole-chiave Caos - Morte - Putrefazione - Incubo.
Valori plutoniani e saturnini, dunque; associabili sia all'ottavo segno e campo che al dodicesimo dello Zodiaco. E desidero farvi notare, oltre la spirale aurea (date un'occhiata subito a tutte e quattro le opere prima di continuare la lettura), la costante degli archetipi dominanti.
Un fatto comunque è più che certo: la sua operosità artistica si presta senz'altro ad acquisire una veste che si compenetra nella critica sociale, una sorta di "
manifesto" - più o meno intenzionale o consapevole - contro le aberrazioni umane della storia…
Ben diverse però, sono, a mio avviso, le movenze intime ed occulte dell'autore - sicuramente foggiate da possenti tensioni interiori - che palesemente si manifestano nei suoi quadri, trasformati così in una sorta di "
discarica" dell'Es...
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Opera 1

Un'arte che sicuramente acquisisce allora un'azione di tipo terapeutico... fatto d'altronde che la maggioranza degli artisti ammette con gioia: "Dipingere mi scarica, mi fa sentire meglio"… Diventa allora l'epiteto con cui spesso congedano infine, tante domande di chi, come me, chiede talvolta… troppo.
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Ma ora osservate. Osservate nell'Opera 1 come tutti i pezzi dell'incubo della putrefatio sono diligentemente sistemati nel percorso aureo, e come l'aere maleodorante che si sprigiona nel melanconico azzurrone notturno dal mefitico balcone con ringhiera, segua anch'esso il cammino tracciato dagli istinti intestini… Partendo dal centro della spirale (che, virtù sua, "centra" il macabro feticcio), e proseguendo come fossimo sulle tracce di un macellaio distratto… in fondo alla spirale troviamo qualcosa di chiaro, inconfondibile, inalienabile nella contestualità pura del pensiero freudiano: il bordo radioso di un water… Pluto é lì, perbacco!


Nell'
Opera 2, il sorridente mascherone di frattaglie sanguinolente sembra diventar banchetto di un becero tele-presentatore dallo sguardo assassino che osserva l'accozzaglia dell'imbandita tavola prima del putrido pasto… ma il rifugio è lì, è lì nel televisore accanto… e, seguendo il percorso aureo, che anche questa volta indica il percorso "viscerale" e l'impianto di costruzione estetica dell'artista, in fondo alla spirale c'è sempre lui: ma questa volta il water è felice, felice e spumeggiante… dipinto con dovizia mentre si compie in una gloriosa fumata d'acido muriatico…

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Osservando poi le
Opere 3 e 4, mi chiedo e vi chiedo con un senso di disgusto: dov'è finito il primo verticale? In quali meandri spiralidei si è perso il meridiano dell'osservatore? Dove sono sparite le "forme solide"? Dov'è la luce?
Quali forze arcaiche ed aberranti e quali istinti dilaniatori si celano - oggi - nell'arte (?) del Piercing? Dovè il
vero Sé di junghiana memoria?
Forse... nelle sfilate di moda?
 
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Opera 3

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Opera 4



Nelle
Opere 3 e 4 in verità non vi è altro che un uomo dilaniato dai bassi istinti, disteso, morto, in una postura orizzontale; che ha perso il primo verticale della sua piramide… Piramide che un tempo puntava verso Orione… il cui pollice piramidale (m. 0,63566, misura-origine dei cubiti con cui è stata costruita la piramide di Cheope), moltiplicato per 10 milioni produce la lunghezza del raggio polare che oggi sappiamo essere di m. 6.356.711…E moltiplicandone ancora l'altezza (m. 148,2) per un milione, si ottiene esattamente il numero di chilometri che separa la terra dal Sole e tante altre meraviglie
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   Ma queste son cose dell'Arte vera, quella del meridiano dell'eclettico osservatore. Sì, lui: quello del primo verticale…che s'affaccia dalla sfera locale con i riflessi della purezza interiore… e che in fretta, molto in fretta, raggiungerà la luce trascendentale del Medio Cielo! 

Note:
1 e 2 -  Psicoanalisi o psicologia analitica - Carl Gustav Jung - Ed. Newton & Compton - Roma 1976
3 - Astronomia per Astrologi - Jhon e Peter Filbey - Ed. Astrolabio - Roma, 1986
4 - Dopo Darwin - Critica all'evoluzionismo di G. Sermonti e R. Fondi - Rusconi Ed. Milano,1982

Bibliografia:
- Dopo Darwin - Critica all'evoluzionismo di G. Sermonti e R. Fondi - Rusconi Ed. Milano,1982
- Come io vedo il mondo di Albert Einstein - Ed. Newton & Compton - Roma, 1975
- Opere pittoriche di Antonio Pettinicchi

Grafica:
Tutte le immagini sono state realizzate da Alberto Crescitelli con Corel Draw! 6 software



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